L’e-health e la smart healthcare sono due componenti fondamentali del processo di digital transformation che coinvolge oggi il settore sanitario a livello europeo, nazionale, regionale e locale. Lo scopo delle nuove misure adottate dalla sanità italiana è la diffusione dell’e-health quale strumento abituale per operatori, pazienti e cittadini, al fine di migliorare la qualità dell’assistenza e della produttività del settore sanitario.
Secondo un report di IDC, la spesa dell’e-health nell’Europa occidentale dovrebbe raggiungere i 14,1 miliardi di dollari nel 2021, con una maggiore crescita in ambito software e servizi, e con un calo in quello hardware. I maggiori investimenti arriveranno dalla Pubblica Amministrazione, soprattutto locale, e andranno in tecnologie digitali e ICT per gli ospedali, mentre i privati si fermeranno all’1,6% degli investimenti.
I servizi di e-health sono principalmente finalizzati a supportare il monitoraggio dei livelli essenziali di assistenza, l’integrazione dei servizi sanitari e sociali e l’efficienza delle cure primarie. Inoltre, essi sono pensati per contribuire all’integrazione degli interventi di prevenzione attiva, migliorare la qualità dei servizi sanitari e favorire il consolidamento e lo sviluppo delle eccellenze, grazie ad una formazione continua in medicina. Senza dimenticare l’importanza rivestita dal controllo della spesa sanitaria, attraverso il monitoraggio della domanda di prestazioni sanitarie.
A livello tecnologico, l’investimento più significativo nell’ambito dello sviluppo di software medici riguarda la cartella clinica elettronica. Senza dimenticare gli investimenti per 14 milioni di euro in soluzioni per il download dei referti via web e le prenotazioni via internet. Dalle stesse regioni arrivano segnali positivi sui piani di sviluppo del fascicolo sanitario elettronico e sulle riforme sanitarie, punti di forza perché puntano a migliorare l’aggregazione delle strutture sanitarie e l’integrazione tra ospedale e territorio.
Se il Servizio Sanitario Nazionale avanza lentamente, i medici invece sono sempre più attenti alle tecnologie e quattro su dieci utilizzano in generale le app presenti sul mercato per aggiornare le proprie competenze, e in particolare WhatsApp per comunicare con i pazienti.
Ecco i 5 punti cardine nello sviluppo del settore dell’e-health:
Fondamentali sono il rispetto delle prerogative regionali e locali e uno sviluppo armonico, coerente e sostenibile dei sistemi informativi sul territorio, in modo da concentrare sforzi ed investimenti secondo percorsi di attuazione e priorità condivise, nel pieno rispetto delle prerogative regionali e locali.
I nuovi percorsi assistenziali previsti per il cittadino, e le soluzioni a supporto dell’erogazione dei servizi sanitari per tracciare il percorso del paziente sin dal primo momento di interazione con la rete di assistenza sanitaria, prevedono:
Il percorso assistenziale prevede l’accesso del paziente ai servizi sanitari tramite il medico di base o il pediatra, il quale aggiorna il patient summary del paziente e produce i certificati telematici, le prescrizioni elettroniche di malattia.
Il paziente può accedere ai servizi territoriali e ospedalieri attraverso i Centri Unici di Prenotazione (CUP), mentre il fascicolo sanitario elettronico, costantemente aggiornato da chi ha in cura l’assistito, conterrà tutte le informazioni cliniche del paziente, consentendo un’assistenza efficace e veloce, soprattutto nei casi d’urgenza.
La telemedicina è ritenuta un ambito prioritario, per questo crescono gli investimenti ad essa relativi, ma l’adozione di soluzioni che prevedono la sua applicazione è ancora un presagio lontano.
Le soluzioni di telemedicina maggiormente diffuse nelle strutture sanitarie sono quelle di Teleconsulto tra le strutture ospedaliere o i dipartimenti. Soluzioni più avanzate, come la Tele-riabilitazione e la Tele-assistenza, sono in fase di sperimentazione, rallentate a causa dell’assenza di tariffe dedicate.
L’ambito dei big data analytics e della business intelligence rappresenta un’area che suscita grande interesse alle direzioni strategiche. Nelle applicazioni di business intelligence, i dati vengono principalmente utilizzati per analizzare le informazioni presenti sui database amministrativi, utilizzati soprattutto per supportare l’attribuzione dei Drg, il controllo di appropriatezza e l’analisi di cruscotti di indicatori. Ancora meno diffuse sono le applicazioni di business intelligence che raccolgono dati da social media e wearable.
Anche l’intelligenza artificiale nell’ambito salute crescerà, raggiungendo i 6,6 miliardi di dollari nel 2021 e già oggi si registrano forti investimenti nel settore. Grazie all’AI, infatti, è possibile migliorare l’efficienza degli operatori, incrementare l’accuratezza della diagnosi, personalizzare la cura e migliorare l’esperienza del paziente.
A livello europeo, il mercato e-health più in crescita è quello del Regno Unito, mentre la Germania è il paese dove gli investimenti crescono con maggiore rapidità. Ecco le principali iniziative in ambito e-health a livello europeo, riconducibili principalmente ai seguenti ambiti di intervento:
La diffusione dei sistemi informativi per la sanità in rete permette la dematerializzazione della documentazione sanitaria. Poiché la situazione sul territorio nazionale risulta ancora fortemente differenziata, a causa delle diverse modalità di utilizzo dell’innovazione tecnologica nelle varie regioni, è fondamentale che le iniziative di sanità in rete intraprese a livello nazionale siano coerenti con la strategia definita dal Nuovo Sistema Informativo Sanitario, e che stiano al passo con le misure attuate negli altri paesi UE.
Fondamentale, soprattutto in Italia, è in generale il problema della digital transformation nel settore della sanità. È grazie alla raccolta e all’analisi di big data nella sanità che sarà possibile valutare il ritorno dell’investimento, per creare un valore economico e sociale. Molte sono le sfide impegnative che si prospettano per il Sistema Sanitario Nazionale, visto che la spesa sanitaria in Italia continua a perdere terreno e l’innovazione rappresenta la giusta soluzione, proprio perché ha un forte impatto sull’efficacia e sui costi delle prestazioni e contribuisce anche alla riduzione delle liste d’attesa, ottimizzando i percorsi di cura e dell’occupazione dei posti letto.
Appare evidente la necessità, almeno in Italia, di aggiornare i sistemi informativi sanitari che in molte regioni risultano ancora obsoleti dal punto di vista hardware e software. Infatti, la stessa connettività rappresenta un problema, poiché spesso non è sufficiente per scambiare informazioni contenute in file molto pesanti.
I dati e i documenti di tipo sanitario e socio-sanitario, contenuti nel fascicolo sanitario elettronico, di pazienti sia attuali che passati, viene gestito da ciascuna regione per i propri assistiti e varia a seconda della capacità, delle risorse e delle necessità delle strutture sanitarie regionali. Il fascicolo contiene un nucleo minimo di documenti ed esistono degli standard per documenti omogenei e uniformi in tutte le regioni. Tali standard sono utili perché consentono di utilizzare il fascicolo sanitario sia come contenitore di documenti, che per estrarre dati utili al mondo della ricerca e ai professionisti sanitari per l’analisi. Così, si passa dalla mera logica del documento inserito nel fascicolo sanitario elettronico, al dato fondamentale che può rispondere anche ad esigenze diverse dalla programmazione sanitaria, come il bisogno della ricerca scientifica ed epidemiologica e la valutazione delle cure somministrate.
La tessera sanitaria, quindi, non è solo un documento personale che sostituisce il codice fiscale, per consentire il riconoscimento degli assistiti al momento dell’accesso alla prestazione del Servizio Sanitario Nazionale. La tessera sanitaria è anche la tessera europea di assicurazione malattia, che serve a garantire ai cittadini, che si trovano sul territorio europeo durante un periodo di soggiorno temporaneo, l’assistenza sanitaria di cui hanno bisogno. Inoltre, la tessera sanitaria è uno strumento di accesso ai servizi delle pubbliche amministrazioni nazionali e regionali, è quindi a tutti gli effetti una carta nazionale dei servizi.
L’ultima novità dell’estate arriva direttamente dall’Emilia Romagna, che semplifica ulteriormente il rapporto tra cittadini e sanità. Infatti, da luglio 2019 la ricetta cartacea è stata soppiantata dal barcode visibile sul fascicolo sanitario elettronico. Basta esibire al farmacista questa sorta di ricetta dematerializzata presente su smartphone o tablet, e con l’attivazione di un semplice codice a barre si potranno ricevere in cambio i farmaci richiesti.
Per velocizzare ancora di più il recupero della prescrizione, sul fascicolo è stata introdotta una nuova voce al menù “farmaci erogabili”. Qui è possibile visualizzare l’elenco dei farmaci prescritti e da ritirare in farmacia.
In tal modo, sia utenti che farmacisti, ottengono una semplificazione ulteriore senza che venga modificata la relazione tra medico e paziente. All’interno del proprio fascicolo sanitario, inoltre, è possibile trovare la copia della ricetta rossa rilasciata dal medico, che non può essere stampata né riutilizzata, come anche il promemoria della ricetta elettronica, che può essere invece stampato, ristampato e consegnato al paziente dal medico.
Da Farmindustria arrivano anche ulteriori novità sulla
Connecting Healthcare. La digitalizzazione sta davvero rivoluzionando l’integrazione dei dati del paziente, con benefici nel miglioramento delle prestazioni e dei processi. Difatti, da semplice prodotto, il farmaco diventa prodotto interconnesso, combinato com’è con device, diagnostica, medtech e caregiving, assumendo un ruolo sempre più importante nell’e-health.
I vantaggi maggiori li hanno sicuramente le persone anziane, per la possibilità di essere monitorate con la telemedicina, ma anche i bambini ricoverati in ospedale, che possono così mantenersi costantemente in contatto con la famiglia e con gli amici. Attraverso una corretta disciplina di rispetto della privacy a completare il tutto, l’e-health nell’ambiente ospedaliero diverrà doppiamente ottimale. Senza dimenticare la volontà principale di mettere la persona al centro di tutto, per permettere alle persone sane e ai pazienti in cura di aumentare la loro partecipazione attiva nel sistema salute con le soluzioni digitali.
Nei prossimi anni, con il miglioramento della disponibilità di dati clinici che agevoleranno le cure, attraverso la telemedicina e il telemonitoraggio dei pazienti cronici, verranno ridotti esami e ricoveri.
Qui entra in gioco anche il problema delle competenze necessarie per riconoscere le fake news nel settore medico, per le quali occorre promuovere la diffusione di fonti sicure e validate dalle autorità. Oltretutto, le competenze digitali saranno utili anche per poter riconoscere, tra le tante app che si occupano di salute, oggi disponibili sugli store, quelle che migliorano l’accesso digitale alle strutture sanitarie.
Entro il 2025, la convergenza tra i progressi della scienza e quelli delle tecnologie digitali, che consente di produrre medicinali innovativi e migliora l’organizzazione del lavoro, avrà bisogno di figure professionali al passo coi tempi, che non sostituiranno le vecchie figure, ma interagiranno con esse.
Per tirare le somme possiamo dire che, dall’avvio del sistema della tessera sanitaria come sostituto delle prescrizioni mediche in formato cartaceo, sono passati una decina di anni e, ad oggi, il 93,5% delle prescrizioni mediche è stato dematerializzato. Di sicuro, il problema della sanità in Italia persisterà ancora per diversi anni, con tutte le difficoltà che abbiamo analizzato in questo articolo, ma le soluzioni digitali del futuro porteranno verso un sistema sanitario più moderno ed efficiente.
Per saperne di più sull’e-health e la smart healthcare, dai un’occhiata agli altri articoli del nostro
Journal!